giovedì 28 gennaio 2016

Incontriamo Montale

TERZA F - ITALIANO
Poeta nuovo, nuovo video.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-505368b4-aea7-4167-bae2-ebcae1cd6c3d.html#p=

Cliccando questo secondo link, invece, potrete ascoltare "Spesso il male di vivere" letta da Montale, seguita da una utile analisi del testo e della poetica dello scrittore.

http://www.fareletteratura.it/2011/03/27/montale-legge-spesso-il-male-di-vivere-ho-incontrato/

mercoledì 27 gennaio 2016

Il poeta, il prof e la libreria

TERZA F - ITALIANO
Vi avevo parlato della statua di Saba e della sua libreria a Trieste: eccole



Saba e la poesia sul calcio

TERZA F - ITALIANO
Vi posto la poesia di cui abbiamo parlato in classe. Se non capite qualcosa, chiedete.

SQUADRA PAESANA

Anch'io tra i molti vi saluto, rosso-
alabardati,
sputati
dalla terra natia, da tutto un popolo
amati.
Trepido seguo il vostro gioco.
Ignari
esprimete con quello antiche cose
meravigliose
sopra il verde tappeto, all'aria, ai chiari
soli d'inverno.

Le angosce
che imbiancano i capelli all'improvviso,
sono da voi così lontane! La gloria
vi dà un sorriso
fugace: il meglio onde disponga. Abbracci
corrono tra di voi, gesti giulivi.

Giovani siete, per la madre vivi;
vi porta il vento a sua difesa. V'ama
anche per questo il poeta, dagli altri
diversamente - ugualmente commosso.

giovedì 14 gennaio 2016

Saba e la poesia onesta

TERZA F - ITALIANO
Qui trovate il solito video BigNomi, questa volta dedicato a Umberto Saba
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-7b7cd666-2f77-4d72-86df-ee058d94dd86.html#p=

Il dopoguerra

TERZA F - STORIA
Vi propongo un po' di materiale per aiutarvi nello studio del nuovo argomento.
Un video sul trattato di Versailles...
https://www.youtube.com/watch?v=cTUiQrchl_U
... e due carte dell'Europa: la prima mostra i confini prima della guerra, nel 1914, la seconda dopo i trattati di pace del 1919






mercoledì 13 gennaio 2016

And the winner is...

SECONDA E + TERZA F - ITALIANO
Votazioni chiuse, abbiamo un vincitore. O meglio, una vincitrice: con 12 voti trionfa nel nostro concorso di Natale il racconto numero 2 di Emma Rimondotto. Complimenti a Emma (che, come annunciato, ottiene come premio la gloria e la riconoscenza del prof) e grazie a tutti quelli che hanno votato.

domenica 10 gennaio 2016

Fuori concorso

SECONDA E - ITALIANO
Fuori concorso, ma con premio speciale della giuria (che poi sarei io...)

Era la Vigilia di Natale. Sara si svegliò di soprassalto. Si fermò un attimo ad osservare la stanza immobile e poi prese in mano la sveglia posta sul comodino.Erano solo le 7:00. Normalmente in un giorno festivo Sara si sarebbe svegliata per le 11:00, ma quello sarebbe stata una giornata molto particolare. La casa era avvolta dalla bruma, come del resto tutta la città. Lì in inverno c'era quasi sempre la nebbia. La ragazza poi ripensò a ciò che l'aveva svegliata bruscamente: stava sognando tranquillamente fino a che una figura al quanto strana le si presentò davanti. Sara non riuscì a osservarla bene poiché tutte le immagini erano sfocate, ma, dall'alto, si udì soltanto una voce: " Vuoi comprare una meridiana?". Ecco, quella era stata la causa dell' improvviso risveglio. Sara, ancora intorpidita, si alzò dal letto, si diresse verso le scale e scese in cucina. La stanza era vuota. Come tutti i giorni, aprì le persiane. Con una rapida occhiata guardò il giardino, con la magnolia gelata, l'erba bagnata dalla rugiada e il cancello. Ma su uno dei pilastri qualcosa attirò la sua attenzione: sulla cima era appoggiato un orologio. Senza indugio, Sara prese il giubbotto, infilò le ciabatte e con ancora il pigiama corse. Verso lo stravagante oggetto. Più che un orologio, sembrava quasi...una meridiana! In quel momento collegò il sogno con la scoperta fatta. In quel momento notò che l'orologio indicava la strada e Sara presa da un attimo di follia decise di andare a svelare quel mistero. La via era immersa nella fitta foschia e in giro non si vedeva nessuno. Con la meridiana in mano, si accorse che l'oggetto poteva essere utilizzato come una bussola. Dopo pochi minuti di cammino, incontrò due strane figure con "Il cartellone della Polonia" che si rincorrevano. Sara cercò di fermarle per chiedere loro indicazioni sul luogo, ma invano. Camminò a lungo, forse per ore, ma non si accorse del tempo che passava, seguiva soltanto la "bussola". Intanto dal cielo cominciarono a scendere piccoli e candidi fiocchi di neve che, da una parte rallegravano l'atmosfera, ma dall'altra rendevano ancor più difficile la visione del luogo. Nel suo viaggio vide molte persone stravaganti, come ad esempio un tizio mezzo divorato con un machete in mano, trovò una banca dalla quale fuggivano Lorenzo e Susanna, che avano appena raccimolato €10. Incontrò persino Liutprando e Martina che la salutarono mano nella mano. C'era pure Irene che aveva fatto pace con la sua pianta grassa. Ma a un certo punto Sara si spaventò vedendo la meridiana levarsi in aria e volare verso il suo legittimo proprietario: il costruttore di meridiane. Era proprio lí, di fronte alla ragazza stupita. L'inventore ora visto da vicino sembrava essere proprio quello del suo sogno , il quale aveva perduto la sua adorata meridiana e, perciò aveva fatto in modo che Sara glela potesse riportare. Il costruttore , per ringraziarla decise di festeggiare la vigilia a casa di Giorgia con tutte le persone incontrate per la strada, per la felicità della mamma di Giorgia.

LEGGETE E VOTATE

SECONDA E + TERZA F - ITALIANO
Diamo il via al nostro concorso: leggete e votate il racconto che più vi piace; si vota nei commenti, precisando il numero del racconto che preferite, oppure direttamente in classe, comunicando a me la vostra scelta. Le votazioni chiudono martedì! Al vincitore la gloria e la riconoscenza del prof!

RACCONTO 1
Era la Vigilia di Natale. Matilde aveva sei anni e , come tutti i bambini della sua età , stava preparando la tazza di latte con i biscotti per Babbo Natale, quel grande uomo con la barba bianca e il completo rosso che distribuiva i regali in tutto il mondo facendone felici i bambini ma anche i più grandi. Infatti la sorella maggiore di Matilde ,Alice, la stava aiutando a preparare lo spuntino e si sentì di nuovo bambina: fu una sensazione nuova ma bella. Tutti i suoi ricordi le affuscarono la mente e la vista. Si fermò per un minuto, ma poi ricominciò ad aiutare la sorellina. Decise che quell’ anno si sarebbe nuovamente comportata come da bambina. Per rivivere materialmente i suoi ricordi, troppo forti per restare solo in mente e per fare un tuffo, e dico un vero tuffo, nel passato.
La mattina di Natale le sorelle ,appena sveglie, andarono subito dai genitori , con la speranza del loro immediato risveglio, Fu così! Tutti andarono giù nel salotto dove,  tra tutti i regali(moltissimi), ne emergeva uno, davvero grande! Era destinato a tutte e due quindi entrambe ci si scaraventarono sopra per levargli tutta la carta di cui era avvolto. Un minuto a bocca aperta. Era la -babycar- che Matilde sognava ma nella quale ci sarebbe potuta salire anche Alice, data la grandezza!
Nel resto della mattinata aprirono gli altri regali e si prepararono per il grande pranzo.
Ma nel pomeriggio avvenne il bello: quando provarono la nuova macchina, all’accensione, si creò un vortice dietro il piccolo veicolo e le sorelle sparirono insieme. Il nulla. L’unica emozione: paura.  Era un vero tuffo nel passato ricco di immagini ma anche di scene della loro vita da più piccole: Alice aveva mantenuto la promessa con se stessa, ma solo in quel momento si rese conto di quello che era successo. Le sorelle andarono in panico , solo dopo un po’si tranquillizzarono e cercarono il tasto giusto per tornare nel loro anno: dopo moltissimi tentativi, effettuati nell’intera giornata, riuscirono a tornare indietro. Si era fatta  notte, in casa tutti erano disperati. Non sapevano più che fare , ma alle 23.58 esatte  le sorelle entrarono in casa e tutti provarono un sollievo grandissimo! Arrivarono giusto in tempo per godersi gli ultimi due minuti del natale più strano mai trascorso!

RACCONTO 2
Era la vigilia di natale. Janette stava, ormai da due giorni, girando per la  casa in cerca dei regali che avrebbe dovuto trovare la mattina di natale sotto l’albero. Aveva girato per tutta la casa, ma dei regali non c’era traccia, a parte solo i pochi pacchetti  che tutti mettono sotto l’albero per abbellirlo.
Janette telefonò prima a Pauline e poi a Rosalie e anche loro le dissero che nelle loro case dei pacchi non  c’era traccia. Così tutte e tre decisero di andare fino a fondo di quella storia.
Rosalie e Janette presero le loro biciclette e andarono a casa di Pauline dove discussero sul da farsi, DOVEVANO TROVARE I REGALI PRIMA DELLA MATTINA DI NATALE!
Le amiche decisero che non sarebbero tornate a casa fino a che non avessero trovato i doni.
Passò qualche ora e, a Occimiano, le amiche non avevano trovato nulla. Dopo altre due ore Janette e Pauline , straziate, stavano per perdere ogni speranza di trovare i regali, quando Rosalie disse:
-E SE ESISTESSE DAVVERO?
  passò qualche secondo quando Pauline altezzosamente aggiunse:
- pft… Ma chi, Babbo Natale? Ormai siamo troppo grandi per credere ancora a queste storielle. Dai Rosalie non fare la bambina e sii seria!
Ci fu qualche minuto di silenzio, quando Janette intervenne:
-no no no, magari Rosalie ha ragione. E se esistesse veramente? E se tutte le letterine esistessero? E se esistesse veramente un uomo con la barba bianca che decreta chi sono i bambini buoni e quelli cattivi? E se la notte della vigilia venisse veramente un uomo col vestito rosso e con la barba bianca a portarci i regali? E se tutto questo fosse reale? Ci pensate che bello?
 Pauline quasi  sussurrando ribattè:
-già un vero sogno…. Ma basta bambinate, dobbiamo trovare questi  benedetti regali!
Le ragazze decisero allora di mettersi in cammino verso casa di Rosalie, a Casale; li avrebbero stilato un piano per trovare i regali. Ma appena partite sorse un problema: non si dovevano far notare, quindi decisero di prendere la strada di campagna. Ma dopo un ora e mezzo circa le amiche non avevano idea di dove fossero, erano vicine a Casale? o erano disperse per le campagne occimianesi? O, peggio ancora, avevano superato casale?
Passò ancora qualche minuto quando le ragazze si fermarono a riposare, così si sedettero accanto a un albero ormai spoglio, dopo svariati minuti di silenzio interrotto solo da sospiri e da sbuffate Pauline disse:
-ragazze, torniamo a casa: tutte e tre siam stanche morte, infreddolite e affamate! Io non ce la faccio a proseguire, credete veramente che riusciremo a raggiungere Casale in queste condizioni; non sappiamo nemmeno dove ci troviamo
Rosalie e Janette acconsentirono, ma come facevano a ritrovare la strada di casa nel buio? Le amiche erano straziate e demoralizzate. Così appoggiarono la testa al massiccio tronco dell’ albero e si addormentarono… mentre dormivano le ragazze fecero un sogno, ma non era un sogno qualunque: quello era un sogno a richiamo, ovvero un sogno comune per più persone che si fa quando le persone accomunate da esso hanno un legame speciale e insieme si trovano in difficoltà. Questo sogno è come un richiamo di aiuto e può essere percepito solo da esseri magici, come la fatina dei denti, come babbo natale o come i suoi folletti. E chi, se non Babbo Natale, avrebbe potuto aiutare le poverelle in quella notte magica?
Così le ragazze vennero svegliate da un tintinnio e aprirono gli occhi spaventate! Ma, a loro sorpresa, non si trovavano più accanto all’ albero dove si erano addormentate. Rosalie sussurò:
-ma sto sognando o siamo su una slitta?!
E Janette aggiunse:
-ma sto sognando o questa slitta è di Babbo Natale?!
No, non stavano sognando la slitta era proprio quella di Babbo Natale, che era corso in loro aiuto grazie al sogno a richiamo. Pauline stava ancora dormendo, ma si svegliò una mezzora dopo; quando sentì un vocione gridare:
-OH OH OH! Mie care renne siamo quasi  in Spagna, nonostante la vostra vecchiaia funzionate ancora bene!
Janette e Rosalie si guardarono e insieme fecero un urlo enorme, così il signore che stava a capo della slitta si girò e le ragzze, quando capirono chi fosse si guardarono nuovamente e fecero un altro urlo svegliando  Pauline che nel frattempo si era riaddormentata. A capo della slitta c’era proprio BABBO NATALE.
-bienvenida en espana!
Disse il signore dalla lunga barba. Ma Janette, preoccupata, disse:
-co co cosa, in SPA-GNA?
-già proprio così, allora anche tu sei una fan de Real Madrid!
-no no, io tifo la juve. Ma torniamo a noi: NON SAREMO VERAMENTE IN SPAGNAAAA?
- si che siamo in Spagna, non capisco cosa ci sia di male!
Rosalie intervenne:
-Come cosa c’è di male? Lei sta scherzando vero? Noi veniamo dall’ italia,Italie, Italy, Italien!!! Noi dobbiamo tornare a casa prima delle sette di sta mattinaaa!
- ah quindi non siete orfane disperse e abbandonate?
-ma no!
- e allora cosa ci facevate sotto un albero da sole?
-volevamo trovar… ah lasci stare, una storia lunga!
- beh c’è  tempo, abbiamo ancora 2 milioni e mezzo di case in cui portare i regali
Pauline che aveva sentito tutto aggiunse scontrosamente:
-due milioni e mezzo? Oddio, non ce la faremo mai, non ce la faremo maiiii
- non ce la faremo mai a fare che?
- A   T O R N A R E   A   C A S A   P R I M A   D I   S T A M A T T I N A A A A !
- ok, ma datti una calmata signorina se no ti lascio in spagna!
Passarono ancora un paio d’ore e le ragazze, stanche e tristi, non riuscirono a dire una parola; eppure sapevano che quella sarebbe stata una notte straordinaria, che non avrebbero mai rivissuto.
ce la avrebbero fatta le ragazze a tornare in Italia, o meglio alle proprie case, prima che i genitori si potessero svegliare?
Questo noi non lo sappiamo;  ma, che ci crediate o no, quella notte la magia del natale tornò a rivivere nelle tre ragazzine, che non scopriranno mai se quella tutto ciò che è accaduto è stato solo un sogno o se veramente viaggiarono sulla slitta magica.

RACCONTO 3
Era la vigilia di Natale: Rodolfo era sdraiato sul divano.
L' orologio segnava le 17.
Rodolfo accese la TV, ma su tutti i cinquecento canali l'unica trasmissione era un incontro di sumo.
Il ragazzo pensò di scoprire quanto a lungo poteva restare sdraiato sul divano ma nel giro di due minuti:
"Mi accendi il videogioco?",
disse Valentina.
"No, sorellina",
rispose Rodolfo.
I due discussero per mezz'ora, poi il fratellone, mosso da un atto di spiccata generosità, andò in camera ed accese il giochino.
Per tornare al divano Rodolfo scivolò su una pozza d'acqua e, sbattendo, si fece male a un piede.
Il ragazzo saltellò su un piede per tre quarti d'ora sollevando le ire degli abitanti dell'appartamento sottostante.
Tornato al divano, accese la TV e trovò finalmente un programma interessante: un cubo di vetro con scritto all'interno "NO SIGNAL" ruotava su uno sfondo nero.

RACCONTO 4
Era la Vigila di Natale;Luke, anche se non era ancora Natale, era già molto emozionato perché la sera della Vigilia riceveva già dei regali. Sperava che gli regalassero una Gibson Les Paul ma le probabilità erano poche. All’ora di merenda,  Luke  mangiò un sacco di panettoni e poi si addormentò; non riuscì a svegliarsi per l’apertura dei regali nella sera e così li ricevette la mattina dopo, sotto l’albero di Natale. La mattina di Natale Luke si svegliò felice pensando alla marea di regali che avrebbe ricevuto, ma era altrettanto felice pensando a tutti i panettoni che avrebbe mangiato. Quando Luke si alzò corse giù dalle scale ma si ruppe una gamba; nonostante l’accaduto, con un po’ di spirito natalizio, Luke si alzò e aprì i regali con dolore e felicità. Luke pensò che fosse un sogno, aveva ricevuto la Gibson Les Paul, ma dopo qualche minuto sua mamma lo svegliò; era veramente un sogno. Infine Luke aprì i veri regali di Natale, non ricevette dei regali molto belli e se ne fece una ragione; Luke volle la sua vendetta: scambiò il regalo di suo papà con il suo; una volta scartato il regalo scoprì che suo papà aveva ricevuto una Gibson Les Paul, ma suo papà non sapeva suonare la chitarra e quindi Luke prese la Gibson e incominciò a suonare; poco tempo più tardi scoprì che alla chitarra mancavano le corde e gridò in segno di disapprovazione, così tutta la gente del vicinato si accorse che era la mattina di Natale. Tutta la gente in festa ringraziò Luke e gli diede delle corde per la chitarra; così Luke iniziò a suonare e tutta la gente diventò sorda.

RACCONTO 5
Era la vigilia di Natale. Luca era molto teso… non vedeva l’ ora che arrivasse la mattina. Era un ragazzo di sette anni, solare e aperto verso tutti, amici o estranei che fossero. Amava molto scherzare, sorridere  e spesso raccontava le proprie emozioni ai suoi genitori, Alberto e Maria, una coppia molto vivace. Quella sera ,però,  alla vigilia di Natale, non parlò molto con suo padre e sua madre. Era ossessionato dalla voglia di scoprire il segreto di Babbo Natale: il famoso personaggio invernale, colui che portava i regali a tutti i bambini del mondo. Era l’una di notte e, come tutte le vigilie, era nella sua cameretta, coricato sul letto  e intento a escogitare un piano per scoprire Babbo Natale. Il suo sguardo era proteso verso la finestra, intento a trovare un segno, una cosa che da molto aspettava e che forse mai sarebbe arrivata. Quella sera, però, per lui tutto cambiò. Proprio mentre stava per perdere la speranza, proprio quando la sua mente stava per perdere il controllo, proprio quando i suoi dolci occhi azzurri si stavano chiudendo sotto quell’ impetuoso spettacolo natalizio, un tonfo lo fece sobbalzare, ridandogli energia. Per Luca fu come un sogno: pensò che il “segno”, che da molto aspettava, fosse arrivato. Molto agitato, si diresse verso il luogo dal quale era provenuto il tonfo: il camino. Era tremendamente terrorizzato, ma allo stesso tempo felice. Arrivò davanti al camino…nessuna traccia. Ebbe una tale delusione che si mise a piangere, ormai era disperato. Attraverso le dolorose lacrime che scendevano ininterrottamente lungo il suo delicato viso ,Luca vide una luce provenire dal salotto, proprio dove quell’ anno avevano posizionato l’ albero di Natale. Ancora una volta le sue emozioni cambiarono di netto:  la paura mutò in coraggio e la delusione in felicità. Non pensò e, con una rapidità mostruosa, si diresse verso la luce. Notò che il chiarore proveniva da una porta socchiusa, quella che univa salotto e cucina. In quel preciso istante, quando la sua mano spingeva la porta per aprirla, si sentì crollare. Le gambe gli cedettero, smise di pensare e iniziò a sognare. Era su una slitta, ma non una qualunque: era rossa, ornata di perle variopinte e di disegni incomprensibili. Lui era seduto su uno strano sedile di pelle. Dietro di lui una miriade di pacchi era legata da uno spago colorato. Si guardò intorno: fiocchi di neve di tutti i tipi gli cadevano davanti agli occhi. In alto nel cielo, solitaria e meravigliosa come sempre, c’ era la luna. Si accorse poi di una cosa che lo disorientò , ma allo stesso tempo gli diede una carica nuova, che non aveva mai provato: stava volando. Notò infine le renne, nove gli sembravano. Una dote, però, le distingueva dalle altre… sapevano volare. Era affascinato dallo spettacolo. Decise che non sarebbe mai più tornato indietro da quel sogno, ma proprio quando quella folle idea stava riempiendo di gioia il suo cuore, il sogno finì. Era disorientato, si trovava in una camera, diversa dalla sua: era di ghiaccio, un ghiaccio strano, non quel materiale freddo di cui si parla sempre, era caldo e luminoso. La stanza profumava di fiori, sembravano rose dall’ odore. sembravano. Si guardò intorno: era coricato su un caldo e morbido letto rosso. La tranquillità di quello strano ambiente lo faceva sentire a casa. Entrò  un uomo. Era alto, vecchio e con un grande sorriso rosso stampato sulla faccia. Indossava un lungo abito rosso ornato da piume bianche, legato alla vita da una cintura nera. Ai piedi portava degli stivali neri e in testa aveva un grande cappello rosso. Luca non ci credeva… era stupefatto dall‘ idea di essere stato il primo bambino ad aver incontrato Babbo Natale. Luca, anche se un po’ impaurito, iniziò a fare domande, tante e tante domande. Dopo quelle buffe, gli chiese come fosse finito lì, nella umile dimora di Babbo Natale. Il vecchio gli disse che era stato obbligato ad addormentarlo perché a tutti i bambini era vietato incontrarlo. Concluse infine dicendogli che per lui, il vivace bambino di sette anni che tutti faceva ridere, era stata un’ eccezione. Dopo ore ed ore di spensierate chiacchierate e di allegre risate, Babbo Natale decise di portare, per la prima volta nella sua vita, un ragazzo nelle sue immense fabbriche di giocattoli. Dopo vari corridoi, rimase stupito dall’ ingresso: era grande e spazioso, con molte finestre e con altissimi pilastri di ghiaccio; in fondo, isolata, c’era la porta che divideva l’ entrata dalla fabbrica vera e propria. Luca decise, con il consenso del vecchio, di dare un’ occhiata più ravvicinata all’ entrata. Iniziò a sbirciare i quadri della sala e, con suo grande stupore, vide una foto degli antichi elfi, i primi aiutanti di Babbo Natale. Erano molto bassi, con naso aguzzo e con lunghi baffi che coprivano la loro bocca. Indossavano scarpe a punta, casacca con sonagli e un cappello verde che ricadeva all’ indietro, sulla loro schiena. Tra sè e sè, Luca, si domandò quanti anni fossero passati da quella foto ma, dopo alcuni secondi, la risposta cadde davanti ai suoi occhi: era lì, dinanzi a lui, lo stesso elfo della foto. La risposta ormai era a lui ovvia: nella umile dimora di Babbo Natale, il tempo non passava mai. Era meravigliato dalla visione dell’ elfo, ma preferì continuare la visita della fabbrica. Aprì la  porta e quasi svenne dalla meraviglia. Era enorme. Notò subito in macchinari giganteschi che sfornavano ogni due secondi un giocattolo nuovo e migliaia di elfi che assemblavano i pezzi. Luca era ormai un altro bambino: in questa avventura aveva visto tantissime cose nuove, dalle renne agli elfi e dai meravigliosi paesaggi innevati alla casa di Babbo Natale. Decise che mai nella sua vita avrebbe dimenticato quella sera. Ormai , però, era giunta l’ ora di tornare a casa sua, dalla famiglia e dagli amici. Chiese timidamente al vecchio il modo per tornare a casa ed egli, sempre col suo grande sorriso rosso sulla bocca, gli indicò con la mano la sua slitta. Era la stessa del sogno, rossa e lucente e con nove renne davanti. Era terrorizzato, ma allo stesso tempo felice di salire sulla slitta. Saltò sopra e, con Babbo Natale al timone, sfrecciarono verso il cielo. Mentre stava volando, Luca iniziò a scrutare l’ orizzonte: il paesaggio, la luna, le sensazioni e le emozioni erano le stesse del sogno, solo che questa volta erano vere! Giunse a destinazione. Scese dalla slitta e, con le lacrime agli occhi, salutò il suo nuovo amico: Babbo Natale. Luca sapeva che non lo avrebbe mai più rivisto. Entrò in casa e si coricò sul letto. Promise al suo cuore che non avrebbe mai raccontato a nessuno le vicende di quella splendida serata e, tra le sue mille emozioni, finalmente Luca si addormentò.

RACCONTO 6
 Era la vigilia di Natale. Jo era seduta davanti all'albero di Natale
a contare i regali che aveva gia ricevuto da parte di amici e parenti.
A tenerle compagnia c'era suo fratello Ethan:ancora più agitato di lei.
Durante la giornata, l'agitazione e l'ansia che avevano erano appena accennate,
ma dopo cena non si riuscivano più a controllare.
Ormai era ora di andare a dormire ma tale stato d'animo
non permetteva a Jo e a Ethan di addormentarsi.
La mattina successiva sarebbe stato il grande giorno.
Jo si svegliò prestissimo,saltò giu dal letto e corse in sala a vedere
quanti regali c'erano sotto l'albero.
Ma, per sua sorpresa, non c'era nessun regalo:nè suo nè di suo fratello,
nè nuovo nè vecchio,nè piccolo nè grande; tutti i suoi regali che aveva
accuratamente sistemato e contato il giorno prima erano scomparsi.
Si precipitò in camera da letto per svegliare suo fratello e i suoi genitori .
A questi chiese più volte se li avevano nascosti per fare a lei e a Ethan
uno scherzo.
Si mise a cercarli in ogni angolo della casa ,persino in terrazza tra i vasi.
Ma niente,Non c'era l'ombra neanche del regalo più piccolo che aveva ricevuto
dalle amiche.
Era disperata e ancor di più di lei suo fratello con i lacrimoni agli occhi.
Capì che non c'erano più speranze,così si rassegnò e andò a coricarsi sul divano
per guardare se alla televisione c'era qualcosa di interessante,
anche se erano solo le 7:00 del mattino.
Su tutti i canali, però, c'erano film o cartoni in cui bambini dai grandi sorrisi
aprivano le montagne di regali che li stavano aspettando sotto l'albero.
Erano le 7:30 e suonò la sveglia.
Jo, senza aspettare nessuno,corse in sala, dove, ad aspettarla, c'era una montagna di regali:
suoi e di suo fratello,nuovi e vecchi,piccoli e grandi.
Andò a svegliare il resto della famiglia e tirò un grande sospiro di sollievo.

Il Seicento

SECONDA E - STORIA
Pubblico alcuni materiali che vi serviranno per capire meglio le prossime lezioni di storia
Un filmato sulla Guerra dei Trent'anni
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-4d5cae9c-998b-4e25-9feb-c765b08c2784.html#p=
Una carta dell'Europa nel 1648 (per chi fosse una frana nei lucidi)
Il link per visitare il sito della reggia di Versailles: potete compiere un tour virtuale (nella sezione multimedia) e trovare altri contenuti interessanti
http://www.chateauversailles.fr/homepage
L'arrivo del Re Sole nel castello di un suo ministro, tratto dal film "Vatel"
https://www.youtube.com/watch?v=mZvabtcoM5c